Descrizione
Alex Marè, autore di Ritratto fotografico – Fermo, ci racconta della genesi di questo libro, nato proprio dalla volontà di rappresentare, durante il lockdown, ciò che stavamo vivendo. La fotografia diventa allora parola tremante nella notte, monumento di un’umanità che, a testa alta, sta ancora in piedi e si erge, svettante come la cattedrale retrostante. La scelta è quella di un volume, perché quei cento volti abbiano una materialità, perché si possano sfogliare, perché si possano mostrare. “Tenere per sé le fotografie non ha lo stesso valore di mostrarle a qualcuno e quindi di presentargli la tua visione. La fotografia è comunicazione allo stato puro e, come ogni opera d’arte, è completa solo quando c’è qualcuno che si pone davanti ad essa”, afferma Marè. Così ribadisce anche il valore documentario degli scatti, riportandoli all’originario spirito con cui sono nati: raccontare. Se però oggi sotto i riflettori ci sono sempre più i corpi, qui Marè, vuole immortalare gli animi: “Pochi pensano ad una fotografia di ritrattistica come lo faceva un pittore una volta”, dice. Il ritratto è sempre stato per gli artisti lo strumento con cui rappresentare la loro percezione di un’epoca. L’autore del libro confessa come non sia stato facile cogliere l’essenza di cento persone, con le quali magari non aveva mai avuto nessun contatto prima di allora. È riuscito però nel suo intento, quello di mandare un messaggio alla sua generazione, perché non si soffermi su cose futili. “Soprattutto io voglio che si evidenzi questo, ovvero che ogni persona è diversa ed è bella alla stessa maniera dell’altra. Sicuramente la mia idea è quella di far sì che la differenza sia una vantaggio, rispetto all’essere tutti uguali”. Impressionante è infatti il connubio tra l’uguaglianza -tutti i protagonisti vengono messi sullo stesso piano, qualunque ruolo rivestano- e l’imperante diversità di ogni soggetto dall’altro: “Ho chiesto io espressamente di portare con loro qualcosa che li identificasse”. Mille volti, e ancora mille stati d’animo diversi, una successione di istanti dissimili in ogni viso (Jean Starobinski, l’invenzione della Libertà). Ma Ritratto fotografico – Fermo non si limita a parlare a noi. Non si può non pensare al valore storico che potrà avere. Una fotografia vive in eterno, è un monumentum perennius. L’autore immagina anche gli occhi di chi, tra cinquanta, cento anni, potrebbe scorgere tra le pagine il viso dei propri avi e confessa infine che questo lavoro non è pensato per essere un unicum.
Chi è l’autore?
Alex Marè, nato a Fermo, dal 2015 si concentra sulla Fotografa di Moda in bianco e nero e collabora con numerose testate giornalistiche italiane. Ha lavorato principalmente a Milano ed è durante questo periodo che ha immortalato top model e attrici del calibro di Cindy Crawford, Naomi Campbell, Sara Sampaio, Irina Shayk , Adriana Lima , Cate Blanchett, Belen Rodriguez, Romee Strijd , Carla Bruni , Alberta Ferretti , Bella Hadid e Gigi Hadid, ma anche icone della moda quali Giorgio Armani, Franca Sozzani, Karl Lagerfeld e Anna Dello Russo.
I suoi lavori sono stati pubblicati su magazine e riviste nazionali ed europee. A Luglio 2021 inaugura la mostra bimestrale “L’Assunta” al Duomo di Fermo, commissionatagli da S. E. Mons Arcivescovo Rocco Pennacchio e dal Rettore della Cattedrale Don Michele Rogante, consacrandolo come primo artista ad esporre in questo suggestivo contesto.
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